“Josi & Loni Project” è un collettivo con un fine molto ambizioso: fermare le deportazioni in Libia
Appena lanciata l’idea su Twitter, abbiamo subito avuto tante belle adesioni. Alcuni di noi sono anche scrittori, giornalisti, documentaristi, ma siamo soprattutto persone normali che hanno deciso di attivarsi.
Josi e Loni sono i nomi di un ragazzo che è morto e di un bambino non ancora nato. Entrambi sono saliti su una nave italiana che li ha deportati nei lager libici. Josi era un ragazzo sano quando è salito sulla nave italiana. E’ stato portato in Libia contro la sua volontà e chiuso in un lager del governo di Al Serraj in cui era già in atto un’epidemia di TBC. L’ha presa. È morto per terra, dopo una lunga agonia, senza assistenza né medicine. Loni era nella pancia di sua madre. Ancora poche ore di gommone e sarebbe nato in un ospedale italiano, al sicuro e al pulito. La nave italiana ha invece deportato sua madre in Libia. Loni è nato un mese dopo, sul pavimento di un lager. Su quel pavimento si nasce e si muore. Su quel pavimento ci sono, oggi, le persone che stiamo cercando di aiutare con il nostro progetto.
(Da ” CHI SIAMO” del Josi & Loni Project) josiloniproject@gmail.com
Blog di SaritaLibre protagonista del collettivo.
Servizio di La7 sui lager libici
Un reportage esclusivo e sconvolgente che racconta l’inferno delle prigioni dei migranti in Libia, attraverso le voci e le testimonianze video di carcerieri e carcerati. Nelle immagini raccolte dalla squadra di Piazzapulita le prove di una violazione sistematica dei diritti umani che continua a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste, nel silenzio dell’Italia e dell’Europa. Nello Trocchia, Adib Fateh Ali
Medici per i Diritti Umani – Lager Libia
https://mediciperidirittiumani.org/ organizzazione medico-umanitaria indipendente, ha assistito negli ultimi 5 anni migliaia di persone in Italia, Egitto e Niger nell’ambito dei suoi programmi di supporto medico-psicologico a migranti e rifugiati sopravvissuti a tortura e violenza intenzionale.